In Italia, Ho Riscoperto la Potenza di Tre Tipi di Preghiera

Prima del COVID-19 i Salmi di lamento sembravano come eccessivi. Ma con ormai 10,000 morti la mia chiesa a Roma, chiusa dal blocco totale, vive più che mai gli stessi lamenti di Davide.

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La pandemia del COVID-19 ha cambiato il modo in cui i cristiani italiani pregano e vivono la loro fede, in una nazione che è sconvolta dai più di 10,000 morti — il numero più alto al mondo — e dai più di 92,400 casi confermati (seconda solo dopo gli Stati Uniti).

Durante questo periodo di isolamento non è più possibile riunirci la domenica o nei gruppi settimanali. Uscite, viaggi e matrimoni sono sospesi, così come la maggior parte delle attività. Se si viene trovati fuori casa senza una valida ragione si rischia una multa pesante.

Ma questa stagione di esilio ci ha aiutato a scoprire tre aspetti della preghiera che spesso trascuriamo in momenti di abbondanza.

1) Preghiere di Lamento

Fino a un mese fa i salmi di lamento sembravano spesso come un’esagerazione. Per esempio, la protesta di Asaf che Dio aveva “dato da bere lacrime in abbondanza” al suo popolo poteva sembrare eccessivamente drammatica; il grido di Davide a Dio “Fino a quando nasconderai il tuo volto?” sembrava un sentimento lontano.

Ma mentre l’umanità sta lottando per contenere una pandemia che genera paura e ansietà, il lamento sembra avere una nuova rilevanza per ognuno di noi. A marzo del 2020, il Salmo 44 sembra risuonare perfetto:

Risvegliati! Perché dormi, Signore?
Destati, non respingerci per sempre!
Perché nascondi il tuo volto
e ignori la nostra afflizione e la nostra oppressione?

Poiché l’anima nostra è abbattuta nella polvere;
il nostro corpo giace per terra.
Ergiti in nostro aiuto,
liberaci nella tua bontà.

Pochi cristiani occidentali hanno vissuto povertà, ingiustizia …

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